Torino. Una città abbracciata dalle Alpi
Se si sale sulla sommità della Mole Antonelliana – l’edificio più alto della città nonché uno dei suoi simboli più rappresentativi – e si ha cura di scegliere una giornata tersa e senza nuvole, quello che si apre allo sguardo è un panorama mozzafiato: sullo sfondo, quasi a formare una corte di dame ingioiellate, svettano le cime innevate dei monti più celebri delle Alpi. Al di là del Monviso, del Gruppo del Bianco, del Monte Rosa, dei ghiacciai del Gran Paradiso si stende la Francia e di qui la via che porta all’Occidente europeo. Non è un caso che questo sia stato un territorio lungamente conteso e strenuamente difeso: è una porta e Torino è il suo salotto elegante. Del resto si deve ai numerosi valichi alpini percorribili con facilità in ogni condizione climatica lo sviluppo nel corso dei secoli di diversi centri di potere e di cultura sorti lungo le vie del commercio. Qui si snodava la via Francigena battuta da migliaia di viaggiatori ancora oggi che sarebbe più agevole percorrere le autostrade che si immergono nei trafori scavati nelle viscere dei monti. Non sono però solo pellegrini quelli che in estate e in inverno percorrono queste valli. D’estate i paesaggi incontaminati fanno da cornice a escursioni, arrampicate, passeggiate alla scoperta del ricco patrimonio storico e artistico della zona; in inverno si trasformano in centinaia di chilometri di piste per gli appassionati della discesa, dello snowboard, del fondo, dello sci-alpinismo e dell’eliski. Sestriere, Bardonecchia, Sauze d’Oulx, Claviere sono località turistiche di fama internazionale. Natura, storia, cultura, sport, tradizioni, enogastronomia, prodotti tipici di qualità, sono questi i tesori che generosamente elargisce la montagna di Torino se si ha la pazienza e l’amore di scoprirli. Il turismo culturale, in fondo, si integra benissimo con l’offerta naturalistica d’estate e gli sport invernali. Il territorio si è sviluppato intensamente a partire dall’alto medioevo e ha prodotto un numero sterminato di chiese, abbazie, castelli, torri, fortificazioni e borghi collegati da una fitta trama di stradine, viottoli e sentieri. Fra questi vale la pena segnalare il Sentiero dei Tabernacoli che da Valperga conduce al Santuario di Belmonte dove si trovano piloni votivi con affreschi delle scene dei 15 misteri del Rosario, il Sentiero Balcone che percorre lo spartiacque che chiude a monte la Val Gallenca e giunge alla vetta del Monte Soglio con panorami mozzafiato sulla pianura e sulle più belle vette del Gran Paradiso, il Sentiero del Gallo che si snoda in Val Gallenca e raccorda la frazione Ronchi Maddalena di Cuorgnè a Pratiglione. L’Alto Canavese è attraversato dalla Dora Riparia e si estende dall’imboccatura della Valle di Susa verso la pianura di Torino fino ai confini con la Francia attraverso il Colle del Moncenisio e confina a nord con la Valle di Viù e a sud con la Valle del Chisone. Susa era un centro importante per i Romani come dimostrano l’Arco di Augusto, la Porta Savoia, l’Anfiteatro e le Terme Graziane. Su tutto domina la mole del Rocciamelone che con i suoi 3.538 metri era considerata nel medioevo la montagna più alta delle Alpi: è sulla sua vetta che ogni anno, il 5 di agosto, dalla Cattedrale di Susa arriva la processione della Madonna della Neve. La storia qui ha nomi altisonanti: nei pressi di Chiusa di San Michele, nel 773, si scontrarono i Franchi di Carlo Magno e i Longobardi di Adelchi e Desiderio mentre in Val Cenischia, lungo la strada del Moncenisio, venne edificata l’Abbazia di Novalesa, uno dei centri culturali più importanti del Medioevo. Da segnalare ancora Avigliana, per la sua incantevole posizione tra due laghi, le rovine del Castello comitale dei Savoia che dominano il borgo antico, la Cappella di San Grato nel Comune di Canischio, la Chiesa del Carmine a Prascorsano e la Chiesa di Santa Croce a Sparone eretta sulla famosa Rocca di Re Arduino.
Il giro del Monviso
L’anello da compiere in più tappe attorno al Monviso viene considerato uno dei più spettacolari trekking d’alta quota d’Europa e, con i suoi sorprendenti scorci panoramici e il legame con Torino per via del suo fiume, continua ancora oggi a costituire un’esperienza assolutamente unica. Il percorso si snoda attraverso un itinerario che tocca, attraversando il confine fra Italia e Francia, il Colle delle Traversette, il Colle di Viso, il Passo delle Sagnette, quello di San Chiaffredo, il Colle di Vallanta e ben due parchi naturali. Nel viaggio si incontrano panorami e scenari molto diversi che cambiano di continuo: dalle pareti aspre e rocciose del massiccio meridionale ai riflessi verde-azzurro dei laghi in Vallone delle Giargiatte, dai boschi di pini cembri del bosco dell’Allevé allo storico Buco di Viso, dagli splendidi specchi d’acqua dell’alta Valle Po al panoramico “Sentiero del Postino”, dai vasti spazi del Queyras al belvedere della Cima Losetta.