Trielina
Io e lei. Io, lei e questa stanza appena rischiarata dai neon dove la luce del giorno non entra mai. Io, lei e queste pareti chiare che hanno visto e …
Copywriter
Mi chiamo Bart e oggi, per la prima volta nella mia vita, dovrò decidere della mia vita. Non che della vita non sappia nulla, ne so anche troppo in verità, …
Lo ammetto. Sì, lo ammetto. Le amo tutte, ognuna di loro, ognuna in modo diverso. Messa così la cosa, uno potrebbe anche accusarmi di superficialità, di infantilismo. Me ne rendo …
Lo sapevo, lo sapevo, lo sapevo. E sì che glielo avevo anche detto a quella cretina di Letizia. Per piacere, – gli avevo detto – non mi fare le mêche …
L’aveva accolto con un sorriso largo, bianchissimo, al di sopra del quale le due grandi iridi verdi si increspavano come l’acqua dei laghi: “Il dottore la riceverà fra un istante. …
Ho appena fatto l’amore con lui. Guardo fuori. Il vento, lieve, mi intreccia i capelli e gioca a lungo con le ciocche che ricadono esauste sulla fronte. Guardo il mare, la sottile linea spumosa delle onde che vengono a morire poco sotto la mia finestra. Le carezzo con gli occhi e penso che oggi, in fondo, sono un poco morta anch’io. Ancora una volta. Una volta di troppo…
Cazzo di spiaggia, questa. Troppo pulita, troppo perfettina. Si trovasse mai niente da mettere sotto i denti. Che so? un angolo di tramezzino, il fondo croccante di un cono gelato, …
C’era una volta, e c’è tuttora, una bimba cui gli apostrofi stavano piuttosto antipatici. Oh, certo, non lo faceva esattamente per partito preso; restava tuttavia il fatto che quelle virgole …
Tutto ha avuto inizio con un cd. Non uno di quei dischi leccatini, dalle belle serigrafie colorate, con ogni loro cosa in ordine: il libretto con i testi, la copertina in quadricromia, i caratteri tipografici high-tech per artista e titolo. No, davvero. Era uno di quei cd anonimi che si acquistano lungo le spiagge, quando fa troppo caldo anche per pensare, quando cerchi di dimenticare il sudore e il puzzo dell’olio di cocco rovistando nella borsa sformata di un ragazzone del Niger dallo sguardo acquoso e mansueto come le vacche del suo paese. Li chiamano marocchini: ma io di marocchini non ne ho mai visto nemmeno uno…